Come funzionano le elezioni in Italia?

Premessa doverosa. Ogni tot, in questo post ci sarà la dicitura: “In Italia, gli elettori non votano per il Presidente del Consiglio

Fatto questo incipit, passiamo alle questioni formali, perchè il nostro sistema elettorale è più complicato di un cubo di Rubik da risolvere con due dita, bendato, a testa in giù ed ascoltando musica trap a tutto volume nelle orecchie.

Per cominciare, facciamo prima una carrellata dei principali sistemi elettorali, ossia il maggioritario ed il proporzionale.

Il sistema maggioritario è fondamentalmente riassumibile con “l’asso piglia tutto”. In un dato territorio (detto collegio elettorale), chi arriva primo nelle preferenze conquista il seggio in parlamento al senato o alla camera dei deputati. Bello, semplice, diretto, peccato che però questo sistema appiattisca completamente le sfumature dell’elettorato nei territori, perchè se ad esempio candidato X prende 500 voti e candidato Y 499, tutta la parte di elettorato che ha votato Y non verrà rappresentata (e possiamo dire tutto, ma di sicuro non che non è una parte consistente). Spesso questo sistema si accoppia ai sistemi uninominali, ossia che il dato territorio corrisponde ad un singolo carro armato seggio nella camera di rappresentanza.

Attacco la Kamchatka con 3. Ops, di questi tempi forse meglio non dirlo….

In Italia, gli elettori non votano per il Presidente del Consiglio

L’altro sistema è quello proporzionale, che, stellino, cerca di risolvere il problema del maggioritario, ossia cerca di dare una maggiore rappresentatività di quella che è la varietà dell’elettorato, ma ehi, i posti in parlamento quelli sono, quindi bisogna un po’ arrangiarsi. Per ridurre ciò che viene definita “frammentazione” l’escamotage è introdurre delle soglie di sbarramento, ossia se non raccatti una sufficiente percentuale di voti, beh, cocco mio, te ne rimani a casa, con buona pace di chi ti ha votato. Il proporzionale va a braccetto solitamente con sistemi a collegio plurinominale, che a differenza di quei simpaticoni di prima, assegnano più di un seggio per ogni circoscrizione.

Ok, abbiamo le basi. E voi direte… “Si Chicco, ma in Italia quale abbiamo?”

Ahahahahaha pensavate che avessimo uno di questi due? Che carini che siete. Belli loro, innocenti.

No, in Italia i sistemi elettorali cambiano più o meno come le mode dei pantaloni ogni anno. Personalmente sono un nostalgico della zampa d’elefante.

A proposito….. In Italia, gli elettori non votano per il Presidente del Consiglio

Bene, dicevamo che a noi italiani piace cambiare le leggi elettorali, un po’ come le scale del castello di Hogwarts, ed in effetti per caso potresti trovarti improvvisamente davanti ad un cane a tre teste, alias coalizione di partiti.

Immagine di un elettore italiano davanti ai rappresentanti di una coalizione politica al comizio elettorale

In Italia allo stato attuale abbiamo pensato bene di shakerare il tutto, creando una minchiata un sistema detto misto, in cui il 37% dei seggi vengono assegnati con sistema maggioritario a collegio uninominale, mentre il 61% viene assegnato con un sistema proporzionale con soglia di sbarramento. I restanti senatori e deputati vengono eletti dagli italiani residenti nei paradisi fiscali all’estero. Comunque, per quanto riguardano le soglie di sbarramento nel proporzionale, sono del 3% su base nazionale e del 10% per le coalizioni. MA! Attenzione, se una lista all’interno di una coalizione che non raggiunge il 10% globalmente, comunque raggiunge da sola il 3% beh, entra comunque alla camera o al senato.

Foto di Ettore Rosato, relatore del Rosatellum Bis (nome dell’attuale legge elettorale) durante la stesura

Credo che sia importante citare le precedenti cagate leggi elettorali, anche loro con nomi molto simpatici tipo Mattarellum, Italicum ed anche la più bella di tutte, quella che ha fatto sognare milioni di elettori, coniata dall’Augusto Roberto Calderoli per la legge da lui stesso elaborata, in quanto definita porcata.

Si, il relatore della legge elettorale Porcellum, Roberto Calderoli

Quest’ultima legge elettorale aveva anche un simpaticissimo dettaglio, definito incostituzionale in seguito, chiamato premio di maggioranza. Una sorta di cheat per aumentarsi le munizioni in DOOM 2, (vi ricordate IDKFA?). Sostanzialmente alla coalizione vincente venivano regalati seggi bonus, con la scusa di stabilizzare e migliorare la governabilità. Bonsci bonsci bon bon bon…

In Italia, gli elettori non votano per il Presidente del Consiglio

Ok, allora, abbiamo fatto le elezioni, abbiamo eletto deputati e senatori. Ed ora? Gli eletti per prima cosa devono dichiarare la forza politica di appartenenza, in maniera ufficiale. Di seguito bisogna eleggere i presidenti dei due rami del parlamento che di norma sono espressione della maggioranza (successivamente verranno eletti anche i vice, solitamente per cortesia istituzionale dati alle forze di opposizione). I parlamentari prendono, votano ed eleggono la seconda e la terza carica dello Stato.

A questo punto siamo quasi pronti! Il Presidente della Repubblica grazie al bellissimo Art.92 della Costituzione (Santa subito) ha la prerogativa di nominare un Presidente del Consiglio dei Ministri, che dovrà presentarsi alle camere per ottenere la fiducia. Prima di nominarlo comunque, il Presidente della Repubblica si consulta con i presidenti delle camere ed i precedenti inquilini del Quirinale, ormai Senatori a vita. Si al Presidente Mattarella ormai questa fase è talmente abituale che c’è una sala permanente con salatini e bibite per quando riceve tutta la pletora di presidenti vari.

Dopo le consultazioni, il Presidente della Repubblica conferisce l’incarico con riserva ad una personalità che riesce a raccogliere un ampio consenso (solitamente nella maggioranza eletta….ahahahah).

Il Presidente del Consiglio incaricato, esegue un rapido giro di consultazioni con i partiti politici, così da verificare la presenza di una maggioranza che voti la fiducia in parlamento. Se la maggioranza c’è, allora il PdC torna dal PdR che confermerà la nomina. A quel punto si avrà la cerimonia di giuramento del Presidente del Consiglio e dei singoli ministri, nominati dal Presidente della Repubblica su suggerimento del PdC. Di seguito si avrà il primo Consiglio dei Ministri ed entro dieci giorni, il PdC ed il governo si dovranno presentare alle camere per ottenere il voto di fiducia.

Quindi…. In Italia, gli elettori non votano per il Presidente del Consiglio.

Benissimo, adesso sapete come funziona o non funziona il sistema elettorale in Italia. Tenetelo a mente perchè a breve potrebbe servirvi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *