Ebbene si, ecco a voi la nuova rubrica mensile che parte da questo rovente mese di Agosto e di cui nessuno sentiva la necessità. Ma in fin dei conti, questo blog lo leggono giusto i miei genitori perchè obbligati da vincoli di parentela ed un paio di amici ed amiche che si sorbiscono lo spam su whatsapp quando mi metto a scrivere tre fregnacce.
Vabbè comunque, dobbiamo dire che è stato un mese interessante, anche se uno potrebbe pensare che Agosto sia un mese di stanca e di remi in barca (ed è così se sei un dipendente pubblico dello Stato Italiano).
Partiamo dunque con le pagelle:
NASA ed i CLPS: Mamma NASA ha dichiarato all’inizio del mese, che a causa di ritardi, i contratti per i CLPS (Commercial Lunar Payload System) sarebbero stati assegnati dopo l’estate. In realtà ieri hanno annunciato l’assegnazione a Intuitive Machines di una paghetta un finanziamento da quasi 120 milioni di dollari per approntare un Nova-C che dovrà nel 2027 trasportare degli esperimenti scientifici nel polo sud lunare. Speriamo che stavolta però il lander compia un allunaggio dritto e non sbilenco come l’ultima volta. Resta ancora da chiarire a questo punto, cosa intenda la NASA per “dopo l’estate”. Voto 6 – Non ci sono più le mezze stagioni, ma a questo punto manco le altre
“Me so ribaltato fratellì, doveva annà così fratellì” Cit. Odysseus
I nuovi Raptor V3 di SpaceX: Come sempre l’azienda del buon Elon mostra con arrogante soddisfazione i suoi progressi (mentre spesso i competitors arrancano.. Vero Boeing?). Devo ammettere che ad inizio mese, quando è stata pubblicata l’immagine del primo prototipo della terza versione dei motori Raptor, la prima esclamazione che è uscita dalla mia bocca è stata “MINCHIA”. Termine ingegneristico sofisticato che denota ammirazione e stupore. Pare che sia stato coniato direttamente da Wernher Von Braun quando vide il primo F1 costruito per il suo Saturn.
Come potete vedere dall’immagine qui sopra (avrei dovuto mettere un disclaimer VM18) non solo, rispetto alla prima versione, c’è stato un progressivo alleggerimento ed una semplificazione delle componenti, ma contemporaneamente è aumentata anche la spinta sia in atmosfera che nel vuoto. In più adesso il motore non ha bisogno di uno scudo termico ed ha una gestione integrata delle temperature con un circuito di raffreddamento più efficiente. La controindicazione è che eliminando giunti eccetera, la manutenzione sarà più difficile. Pare che Elon abbia fornito ai tecnici preposti dei calendari così da aver la riserva di Santi da tirare giù all’occorrenza. Piccola nota a margine, non sarà l’ultima versione, visto che il target è quello di superare le 300 tonnellate di spinta. Per darvi due numeri, un singolo motore F1 del Saturn V, aveva 690 tonnellate di spinta e ce ne erano 5. Starship ha 33 motori. Fatevi due conti. Voto: 8.5 – La pratica rende perfetti (al netto di avere i soldi per continuare a finanziare l’R&D)
Curiosity ed i suoi 12 anni su Marte: Il nostro rover di fiducia ha compiuto 12 anni di esplorazioni sul pianeta rosso. Un bel traguardo, considerato il fatto che la missione doveva durare solo 2 anni terrestri. Qualcuno lo definirebbe uno stoico bastardo, o più probabilmente uno di quelli che da solo lavora meglio, vista la “scarsa” popolazione su Marte.
Foto di famiglia dei Rover marziani
C’è anche da dire che Curiosity inizia a sentire il peso di questi 12 anni senza manutenzione. Le ruote ad esempio mostrano degli evidenti segni di usura e rendono ovviamente più difficile l’esplorazione. La sua “batteria nucleare” o RTG (generatore elettrico a radioisotopi) ha una inevitabile perdita di efficienza, ma il team della NASA tra updates del sistema operativo ed una programmazione oculata delle attività stanno sopperendo o quantomeno cercano di minimizzare queste problematiche. Voto: 10 – Fino a 90 anni Cit. Deadpool & Wolverine
Boeing e Starliner: Come ho detto più volte, la Boeing tra i problemi ai suoi aerei e gli inghippi con la capsula Starliner non sta passando un bel periodo. Come sappiamo, il veicolo che si propone come alternativa riutilizzabile alla capsula Dragon di SpaceX non ha avuto un viaggio inaugurale facile. Nonostante alcune perdite di elio nel sistema di pressurizzazione note prima della partenza, la capsula è riuscita con successo ad arrivare in orbita, ma durante le procedure di attracco alla ISS i propulsori RCS per le manovre non hanno funzionato proprio benissimo, (5 su 28 non hanno risposto ai comandi) destando numerose preoccupazioni alla NASA.
I due astronauti Butch Wilmore e Sunita Williams sono stati costretti infatti ad un soggiorno decisamente più lungo a bordo della stazione spaziale internazionale, inizialmente previsto per soli 10 giorni (sono partiti a giugno… spero non abbiano lasciato la macchina in un parcheggio a pagamento di Genova Parcheggi, sennò possono tranquillamente aprire un mutuo). Ad ogni modo, è notizia degli ultimi giorni, che i due torneranno con la Capsula Dragon (ricordiamo, della ditta concorrente, SpaceX), durante la missione Crew-9, che è stata opportunamente dimezzata a livello degli occupanti a causa dell’incompatibilità delle tute usate su Starliner con la capsula Dragon. SpaceX infatti dovrà mandare sui sedili lasciati liberi per Wilmore e Williams, due tute vuote così che possano rientrare in sicurezza. Starliner invece, dopo un aggiornamento software per il controllo remoto, rientrerà in autonomia il 7 settembre. Integra o meno, lo staremo a vedere. Certo che per Boeing, chiedere un passaggio al rivale è uno smacco non da poco. Voto: 5 – Boeing come Nonno Abe Simpson
Astroscale ed il suo Adras-J: la JAXA (agenzia spaziale giapponese) ha messo su una bella missione commerciale per la rimozione dei detriti spaziali. Ha selezionato quindi la Astroscale con il suo Adras-J che ha il compito di avvicinarsi ad un detrito spaziale (è stato scelto lo stadio superiore di un razzo H-2A in orbita dal 2009) , girarci un po’ intorno come un cane che annusa il popò ad un suo simile, agganciarlo e metterlo su una rotta di rientro sicuro per farlo distruggere il atmosfera.
Questo perchè? Perchè da brave scimmie che siamo, stiamo trasformando lo spazio in una pattumiera, visto che da ormai qualcosa come 60-70 anni continuiamo a mettere roba in orbita che poi, prima o dopo, o rientra o andrà ad impattare contro qualcosa di utile (satelliti, veicoli, stazioni spaziali) creando non pochi problemi. Potete vedere a questo link le immagini riprese da circa 50 metri di Adras-J che sta approcciando il detrito spaziale. Voto 8: Ecologisti spaziali
JUICE e la manovra Willy il Coyote: Si lo sappiamo che Armageddon è il film scientificamente più fuffo della storia del cinema, ma a me continua a fornire citazioni ed è comunque un pezzo della mia infanzia, ok? Coooomunque, la cara sonda JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer) l’altro giorno il 20 Agosto ha effettuato un sorvolo ravvicinato della Terra per sfruttare l’effetto gravitazionale e modificare così la sua rotta e la sua velocità. Il prossimo passo ora secondo Waze è il sorvolo di Venere esattamente tra un anno, per arrivare intorno a Giove a luglio 2031, più o meno come il tempo di percorrenza di un lunedì mattina tra Roncobilaccio e Barberino.
In verità, il sorvolo della Terra è stato speciale per un altro motivo, è stato il primo sorvolo combinato Terra-Luna della storia, roba non da poco, e sicuramente non facilissimo da calcolare. Un po’ appunto come il Coyote che si abbraccia ad un missile ACME mentre si lancia con una fionda. Una roba proprio uguale. Ah per inciso, l’ESA ha promesso di divulgare le foto ad alta risoluzione che la sonda ha effettuato durante il sorvolo, visto che l’occasione è stata ghiotta anche per effettuare un test dei sistemi scientifici di bordo. Voto 9: Componenti Amerrrricani, componenti rrrrussi, tutti fatti a Taiwan!
Accurata rappresentazione grafica di JUICE
Polaris Dawn: E’ innegabile che tutto l’hype degli ultimi mesi sia stato abbastanza incentrato su Polaris Dawn. Per chi non lo sapesse, è la prima missione commerciale, con equipaggio composto da privati ad effettuare una serie di esperimenti scientifici in orbita ed anche la prima passeggiata spaziale privata, per testare le nuove tute di SpaceX per il vuoto. Il comandante di missione sarà il riccone miliardario Jared Isaacman, e con lui ci sarà il pilota Scott Poteet ed i due ingegneri di SpaceX Sarah Gillis ed Anna Menon. La missione tra l’altro raggiungerà l’apogeo più alto della storia, dopo le missioni Gemini, arrivando a circa 1400 km e raggiungere le cosiddette fasce di Van Allen (dove si accumulano particelle cariche dei venti solari) così da studiare gli effetti sulla salute umana delle radiazioni nello spazio, in vista delle future missioni a lungo termine e nello spazio profondo. La partenza era fissata per martedì scorso alle 9.38 del mattino, ma è stata rinviata al mercoledì a causa di una perdita di elio liquido riscontrata dall’Umbilical Quick Disconnect. I tecnici hanno lavorato alacremente per risolvere il problema, ma il giorno dopo, il meteo ha costretto il rinvio della missione a causa della possibilità di formazione di un ciclone tropicale nella zona di ammaraggio al largo della Florida. A causa della natura particolare della missione infatti, le scorte a bordo della capsula Resilience (ma con tutti i nomi che c’erano, proprio quello del tatuaggio più cringe che va di moda ora?) sono limitate, rendendo improbabile una permanenza prolungata nello spazio oltre i giorni prestabiliti. E poi, come già detto, il Signor Hammond insegna che problemi meteo e milionari non vanno d’accordo.
Foto di un preoccupato Jared Isaacman che guarda le previsioni meteo vicino ad Isla Nublar alla Florida
Considerando il ripristino dei permessi di volo a SpaceX dati dalla FAA dopo i problemi col Falcon 9 tuffato in acqua tre giorni fa, si vocifera che la partenza potrebbe avvenire nella finestra di mercoledì 4 settembre alle 9.38, anche se ancora non è confermato. Voto 6 (sulla fiducia) – Qui non si bada a spese
Direi che per questo mese possiamo fermarci qui, vediamo cosa ci riserverà settembre!
Alla prossima!