Urano, il pianeta strano della cucciolata

Buongiorno a tutti ed ancora buon anno!

Visto che è lunedì ed è pure il rientro dalle ferie, ne approfitto per darvi fastidio con questo articolo su uno dei pianeti del nostro sistema solare, Urano!

Partiamo dal presupposto, che già per scoprirlo ci si è messo un bel po’. Si è dimostrato sin da subito problematico da rintracciare, addirittura è stato scambiato per secoli per una stella. Nel 1781 venne visto ed etichettato da William Herschel come cometa, per poi capire di aver preso un abbaglio.

Inizialmente nominato come “Stella di Re Giorgio”, poi cambiato in “Pianeta di Re Giorgio”, in onore del Re d’Inghilterra Giorgio III, anche la questione del nome fu abbastanza travagliata. Le proposte erano molte, Minerva, Astraea, Cibele, Hypercronius e Transaturnis.

Per fortuna, molti astronomi inglesi avevano già deciso di ribattezzarlo Urano, e divenne così quello “ufficiale”.

E qui iniziano i primi problemi, perchè anche se la scienza è la nostra stella polare, spesso abbiamo la mentalità di bambini di prima elementare. Infatti in inglese, Urano, è Uranus, leggasi anche Your Anus, letteralmente “il tuo culo”. Inutile dire che i meme e le battute si sprecano.

In più, anche la mitologia non aiuta. Urano, nella mitologia greca, era il compagno di Gea, la terra, progenitore dei titani, che per la loro mostruosità erano condannati ed infilati a forza dal padre nel Tartaro, letteralmente le viscere di Gea.

Un padre modello, tanto è vero che Crono si ribellò e con un falcetto forgiato dalla madre tagliò i gioielli di famiglia, i quali cadendo in mare, diedero origine ad Afrodite. Boh vabbè, che trip.

Ma tornando al nostro pianetino, impariamo a conoscerlo un po’ meglio.

Intanto è importante dire che fa parte dei cosiddetti giganti gassosi, quei pianeti belli grossi che si trovano dopo Marte e la fascia di asteroidi. I suoi compagni di scuola sono Giove, Saturno e Nettuno.

E’ grande più o meno 63 volte la massa della Terra. E risparmiatevi la battuta di quante volte la Terra può entrare in Urano. Traducetela in inglese e ridete.

Ci mette più o meno 84 anni a fare un giretto intorno al sole, ma paradossalmente è più veloce della Terra a girare su se stesso, solo 17 ore, che per un oggetto di questa massa è un risultato notevole. La velocità è così alta che si deforma, schiacciandosi ai poli. Plof….

La sua composizione è abbastanza simile a quella dei compagni di merende, ossia un nucleo ferroso, uno strato di silicati, nickel eccetera, un mantello ghiacciatino e poi gas, gas a profusione, idrogeno ed elio, ma non solo. Si perchè recentemente è stato scoperto che nell’atmosfera di Urano, vi sono discrete quantità di acido solfidrico.

La naturale conseguenza di questa scoperta è che possiamo dire che Urano, ossia il vostro ano, puzza di uova marce e scoregge. Ha tutto perfettamente senso.

Ma le stranezze del caro gigante gassoso, non finiscono qui. Infatti visto che deve fare sempre quello un po’ diverso, il suo asse di rotazione non è posto “più o meno” perpendicolarmente come per gli altri pianeti. No lui ha deciso che ruota con un asse inclinato di 97.7° rispetto al piano dell’orbita. Quindi vuol dire che praticamente è sdraiato!

In realtà non è a causa della pigrizia del gigante col meteorismo, ma più probabilmente perchè miliardi di anni fa, un oggetto con una massa pari a due volte quella terrestre ha fatto un frontale con Urano. Chissà quanto gli è salito il premio dell’assicurazione.

La cosa ulteriormente impressionante di questo impatto è che, secondo alcuni modelli recenti, la botta è stata talmente violenta, che l’inclinazione dell’asse di Urano ha fatto inclinare di conseguenza anche gli assi di rotazione di molte dei 27 satelliti del pianeta. Si, 27, praticamente ha uno sciame intorno.

Sfigati noi che abbiamo solo un sasso attorno, ma almeno non possiamo confonderci. La Luna. Easy.

C’è anche da aggiungere che il signorino qui, è anche il pianeta più freddo del sistema solare. Sono state registrate temperature di -224 °C, insomma, non male.

Urano condivide con Saturno, Nettuno e Giove anche la presenza di anelli, anche se quelli del nostro peto-pianeta sono piuttosto ridotti, composti da polvere scura al massimo estesa per dieci chilometri, il ragazzo sarebbe anche portato, ma non si applica.

A non aiutare la grande immagine di questo pianeta, oltre alle ovvie battute, ci si mettono anche gli scienziati, che non hanno mai reputato di primaria importanza l’esplorazione di Urano, rispetto ai più interessanti cugini gassosi.

E’ stato però oggetto di un passaggio della sonda Voyager 2, che oltre a scattare qualche foto, ha anche effettuato rilevazioni sulla composizione atmosferica del pianeta.

C’è anche da dire che la lontananza dal Sole non aiuta di certo l’invio di sonde. Tutte dovrebbero avere una fonte di energia alternativa ai pannelli solari, tipicamente un RTG (generatore termoelettrico a radioisotopi), per l’alimentazione dei sistemi.

Ma è una soluzione che normalmente si cerca di evitare per la paura di voler lanciare con un razzo qualcosa che ha un confetto di materiale radioattivo al suo interno.

L’ESA in realtà ha in programma verso il 2030 di lanciare delle sonde per i progetti Oceanus e Odinus, verso Urano e Nettuno, con un viaggetto di tredici anni dalla Terra al pianeta gassoso.

Va bene, per oggi è tutto, ma da ora in avanti cerchiamo di avere più rispetto per il pianeta Uran…ahahahahahahahahhaha

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