La leggenda della ricerca dei peti nell’Adriatico

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Stamattina mi sono svegliato leggermente polemico e anche un po’ rincoglionito, quindi sarò molto breve ed andrò dritto al punto.

Leggo che il nuovo Governo vuole riprendere le trivellazioni nell’Adriatico alla ricerca del gas per sopperire alle problematiche made in Santa Madre Russia ben note a tutti.

Ora, secondo me andrebbe fatta un po’ di chiarezza perchè la disinformazione che aleggia sull’argomento è spaventosa.

Partiamo da un dato. L’Italia in un anno consuma circa 75 miliardi di metri cubi di metano. Non lo dico io eh. Lo dice il MISE (dati 2018-2021).

Che ci sia del gas in Italia è cosa assolutamente nota, quello che però si omette sempre di dire è che questo gas è suddiviso in giacimenti grossi più o meno come una bomboletta di lacca spray della nonna sotto casa.

Praticamente ci vorrebbe una gigantesca ramazza o rastrello per catturare tutti sti peti e metterli insieme per fare una risorsa economicamente fruibile e vantaggiosa, a meno che non siate dei fan dei cavatappi e e vi volete mettere a bucherellare tutto l’italico stivale, in una frenesia degna di Bruce Willis in Armageddon.

Per inciso va anche detto che in realtà c’è anche un altro inghippo. Il Ministero della Transizione Ecologica (?????) ha anche stilato tutta una categorizzazione di questi giacimenti, dividendoli in certi, probabili e possibili. Sostanzialmente, quelli certi hanno una probabilità superiore al 90% di avere effettivamente una utilità ed essere produttivi. Quelli probabili, scendono al 50% mentre quelli possibili sono di molto sotto al 50% di probabilità di essere produttivi.

Un altro dato interessante è che i “giacimenti” off-shore, ossia quelli in mare aperto, come ad esempio nell’Adriatico, tenendosi buoni e generosi, sommando certi e probabili, hanno circa 31 miliardi di metri cubi di gas. Ok. Quindi facciamo un recap molto facile facile. Abbiamo detto che in un anno consumiamo più o meno 75 miliardi di metri cubi di gas, anche se rastrellassimo TUTTO il gas dell’Adriatico, avremmo quanto, dai 32 ai 35 miliardi di metri cubi. Ok, vuol dire che più o meno avremmo la metà di quello che consumiamo in un anno. Ma poi? L’anno prossimo che famo? Non c’è un altro Adriatico da trivellare. Ed in più, non è che possiamo riempire la riviera di trivelle per cercare ogni bollicina di gas. Ed ancora, un pozzo ha una vita operativa che diminuisce con il “prosciugamento” della riserva. Più si estrae, meno pressione si avrà nel tempo e sarà sempre meno produttivo con l’andar del tempo. E’ un gioco a perdere. Il banco, in questo caso, perde sempre.

Senza contare il fatto che molte delle aree dove si dovrebbe trivellare sono sottoposte a vincolo, che quindi andrebbe rimosso con un norma ad hoc, e sappiamo perfettamente quanto tempo ci vuole ai nostri legislatori per fare una norma, a meno che non si tratti di rave party (in quel caso ci mettono dieci minuti). E poi, il pozzo va costruito (ammettendo di conoscere da subito il punto preciso dove farlo) e non è che si fa in cinque minuti.

Insomma, la questione delle trivelle nell’Adriatico è la tipica questione italiana fatta sul nulla, da gente non informata e che non ha intenzione di informarsi, perchè è molto più facile sbandierare slogan e “preconcetti” fatti sul sentito dire piuttosto che guardare i numeri. Ed i numeri ricordatevi che non mentono mai.

E pace se tanto il nuovo governo sbandiererà probabilmente la ricerca delle bollicine di gas come una grande conquista per l’indipendenza energetica, quando potrebbe spendere quei soldi in maniera più proficua, per la transizione alle rinnovabili (eolico e solare su tutte). L’Italia è un paese fondato sull’emergenza. E’ questo il grosso, grossissimo problema. Non vi è lungimiranza tecnico-politica. Il lungo termine non esiste mai. Il problema si sposta sempre in avanti, finchè non casca sui piedi ed allora si prendono decisioni per metter la toppa e scaricare di nuovo il problema un po’ più in là. Al prossimo Governo o peggio ai nostri figli/nipoti.

E di questo passo, per la disperazione, potremmo anche pensare di attaccare un palloncino al culo delle mucche, così da raccattare anche il metano delle loro scoregge, no?

“Scusa cosa vorresti fare con quel tubo del gas?”

E voi che ne pensate? Fatemelo sapere nel box commenti su instagram!

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